CONVENTION 2025 LE STRATEGIE E I PROGETTI PER IL FUTURO DI CONFARTIGIANATO E DELLE IMPRESE ITALIANE

16 Maggio 2025

Quasi 600 dirigenti e funzionari a Rimini per la Convention 2025 di Confartigianato, per affrontare i nodi cruciali della rappresentanza e accompagnare le piccole imprese italiane verso un futuro sempre più tecnologico e innovativo.Presente anche una gelegazione di Confartigianato Pistoia 

“Se stiamo insieme ci sarà un perché… Dai legami deboli ai legami forti. Verso una piattaforma di Sistema” è il titolo della manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre 70 associazioni territoriali di Confartigianato, giunte in Romagna per rafforzare i legami e fluidificare le connessioni tra gli elementi e i centri del Sistema. L’obiettivo è una rappresentanza sempre più efficace e performante, capace di portare le istanze dell’artigianato e della piccola impresa italiana al centro dell’agenda politica italiana.

“Ci siamo trasferiti dalla Capitale alla costa romagnola in un luogo bellissimo e funzionale come il Palacongressi di Rimini. Vogliamo dare un messaggio di stretta sinergia, di perfetto connubio tra le politiche e le strategie associative, la managerialità e l’organizzazione. Vogliamo rafforzare sempre più l’idea vincente dell’impresa artigiana, dei suoi valori e delle sue capacità di interpretare appieno quella che è l’eccellenza, la qualità del nostro made in Italy – ha spiegato il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli – Oggi vogliamo ribadire queste nostre intenzioni, perché crediamo che in un mondo che cambia con dinamiche istantanee e in contesti mutevoli, tra conflitti, dazi e un’Europa che non riesce sempre a cogliere le esigenze di cittadini e imprese, oggi ribadiamo la necessità di stare assieme con obiettivi alti e ambiziosi, in primis arrivare a nuova modernizzazione della legge quadro dell’artigianato vecchia ormai di quarant’anni. Reti, piattaforme condivise e consorzi sono strumenti in grado di unire i nostri centri e creare nuove, entusiasmanti opportunità di sviluppo economico per le imprese”.

Reti e piattaforme sono strumenti fondamentali per avvicinare i tanti centri di un sistema complesso come quello di Confartigianato. “Oggi, dopo l’evoluzione degli ultimi anni che ha portato l’Organizzazione ad un livello maggiore, la sfida è andare verso un’evoluzione sempre più concettuale – ha spiegato Gianluca Gregori, Rettore dell’Università delle Marche e Presidente di WeBuild alla Convention 2025 di Confartigianato – Vogliamo provare a sistematizzare e a inserire i diversi elementi all’interno di una soluzione organizzativa. In particolare, affrontando un iter logico di connessioni, prima parlando dei modelli organizzativi necessari per il cambiamento, poi soffermandoci sugli aspetti nuovi della competizione e degli strumenti attuali. Per arrivare, infine, a comprendere che la piattaforma, o meglio le piattaforme, possono rappresentare una soluzione. Ogni territoriale ha un suo perimetro, spesso provinciale, e la necessità di collegarsi in maniera più forte e di mettere in connessione informazioni e dati. Se vogliamo ragionare in termini aggregativi o di collaborazioni, è chiaro che la situazione aumenta in maniera molto ampia se non abbiamo più solo le informazioni di un territorio, ma abbiamo le informazioni, ad esempio, d’Italia, riusciremo ad avere una capacità di analisi molto più ampia. Questo come si traduce? In nuovi servizi per le imprese associate. Da questo punto di vista, vedo una crescita evolutiva e concettuale di quello che il Sistema Confartigianato può fare. Questo per evitare anche un altro rischio: dipendere dalle piattaforme che altri stanno creando”, ha concluso il Rettore Gregori.

Un’altra opportunità importante sono i centri d’eccellenza, capaci di strutturare un cambiamento inevitabile. “Sono veri pilastri per le reti, che possono rappresentare uno strumento di competitività per le piccole imprese e una sede di alleanza tra piccole e medie imprese su progetti nazionali ed internazionali. Il centro d’eccellenza è un centro produttivo tecnologico che, come abbiamo sentito oggi, può essere rappresentato anche da soggetti che gestiscono dati e li mettono a disposizione di piccole e medie imprese. Credo che sotto questo profilo il centro d’eccellenza possa essere rappresentato come elemento discriminante alla competitività – ha spiegato Federico Vecchioni, Amministratore delegato del Gruppo BF dal palco della Convention 2025 – Più ci si lega a un centro d’eccellenza, più il contesto e il tessuto produttivo può essere forte. Dico anche che i centri d’eccellenza sono uno straordinario biglietto da visita per chi si vuole porre l’obiettivo di crescere in altri mercati. Oggi, Confartigianato ha spiegato come il centro d’eccellenza possa, in questo senso, rappresentare un catalizzatore e un veicolo per la crescita delle piccole e medie imprese”.

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LE SFIDE DELLE IMPRESE MODA TRA TRANSIZIONE GREEN E CRISI DELLA MANIFATTURA

8 Maggio 2025

Negli ultimi anni, la moda italiana sta vivendo una fase di profonda trasformazione, spinta da un lato dalla crescente attenzione dei consumatori verso la sostenibilità e dall’altro dalla reattività delle imprese alla crisi, ora accentuata dalla guerra dei dazi avviata dagli Stati Uniti.

Le nuove generazioni di consumatori si dimostrano sempre più consapevoli dell’impatto ambientale e sociale dei propri acquisti. In risposta le imprese della moda stanno adottando pratiche più sostenibili. La tracciabilità della filiera, l’uso di materiali ecologici, la riduzione degli sprechi e la promozione dell’economia circolare sono diventati principi guida diffusi tra le imprese del settore. Alla scelta etica si associa anche una maggiore competitività, dato che i   consumatori premiano i prodotti che dimostrano coerenza e responsabilità.

Parallelamente, la moda italiana deve fare i conti con una profonda crisi che ha colpito il comparto e che ora potrebbe aggravarsi con le difficoltà legate alla guerra commerciale: L’introduzione di dazi mette sotto pressione l’export, storicamente uno dei punti di forza del sistema moda italiano.

Il punto sulla congiuntura della moda – A febbraio 2025 la produzione della moda scende del -12,9%: si tratta del 25esimo mese consecutivo con il trend in territorio negativo. Nel totale del primo bimestre del 2025 la produzione scende del 12,7% una tendenza che peggiora di circa un punto percentuale la flessione dell’11,8% del 2024. Ad aprile le attese sugli ordini ristagnano, con saldo a -8 rispetto al -8,5 di marzo e in peggioramento rispetto al -2,5% di febbraio. Sempre nei primi due mesi di quest’anno le esportazioni della moda scendono del 6,0% su base annua, in controtendenza rispetto al +1,4% della manifattura e con una flessione più intensa (-10,1%) nei mercati extra UE. Nel dettaglio settoriale, il calo è più marcato per gli articoli in pelle (-6,7%) e abbigliamento (-6,1%), mentre è meno pronunciato per i prodotti tessili (-3,6%).

I consumi rimangono deboli: dopo che nel 2024 i consumi delle famiglie per abbigliamento e calzature sono scesi di 1.632 milioni di euro, pari al -2,4% rispetto all’anno precedente, a marzo 2025 le vendite al dettaglio di abbigliamento e calzature cedono del 3,0% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e nel complesso dei primi tre mesi del 2025 segnano una flessione dell’1,7% su base annua, con una maggiore accentuazione per le calzature (-4,4%) rispetto all’abbigliamento (-0,9%).

Le attese sull’occupazione sono in forte calo: le assunzioni previste nel trimestre aprile-giugno 2025 dalle imprese del tessile, abbigliamento e calzature sono in calo del 12,5% a fronte del calo dell’1,5% della media del manifatturiero. Le tensioni del primo bimestre dell’anno sui prezzi dell’energia si attenuano: il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica ad aprile scende al di sotto della media del 2024. Persiste un rincaro del 18,5% del prezzo medio dei primi quattro mesi del 2025 rispetto alla media del 2024. Il settore della moda registra un consumo di energia elettrica di 4,5 TWh con un costo dell’elettricità che, ai prezzi medi calcolati da Eurostat, si stima che superi un miliardo di euro.

I rischi dei dazi USA – Nel primo bimestre 2025, a fronte del calo -6,0% dell’export della moda, va segnalata la crescita del 3,4% delle vendite negli Stati Uniti. Questa tendenza positiva, però, si potrebbe invertire qualora il negoziato USA-UE sui dazi non approdasse ad un accordo entro luglio e venissero applicate le tariffe aggiuntive annunciati ad aprile. L’export della moda sul mercato statunitense nel 2024 vale 5.569 milioni di euro, che rappresenta l’8,7% delle vendite di prodotti manifatturieri negli USA.

Il significato di Moda sostenibile secondo Confartigianato – Il complesso mix di fattori spinge molte aziende a rivedere le proprie strategie produttive e commerciali, maggiormente orientate alla sostenibilità.  Il profilo della sostenibilità delle imprese della moda, un settore ad alta vocazione artigiana, è stato presentata da Maria Luisa Rubino, Responsabile nazionale Federazioni Moda e Artistico, nel corso dell’evento ‘Sustainab-Italy. La sostenibilità della moda Made in Italy nelle percezioni dei consumatori’ organizzato nell’ambito della Giornata del Made in Italy.

L’intervento ha evidenziato il ruolo cruciale delle micro e piccole imprese nella moda sostenibile italiana, fondata su qualità artigianale e filiere territoriali. La sostenibilità viene intesa in senso ambientale, sociale ed economico, grazie a pratiche produttive etiche e processi a basso impatto. Le certificazioni rappresentano strumenti essenziali per garantire trasparenza, sicurezza e tracciabilità, rafforzando l’immagine del Made in Italy nel mondo. I consumatori sono sempre più attenti e orientano il mercato verso prodotti certificati e responsabili. Le imprese artigiane si confermano presidio di innovazione sostenibile e coesione sociale.

Investimenti e azioni per la sostenibilità – Nell’intervento di Confartigianato è stato ricordato che nel 2024, nonostante le difficili condizioni del credito determinate dalla stretta monetaria, il 21,6% delle imprese del settore del tessile, abbigliamento e calzature hanno investito in prodotti e  tecnologie green.

L’analisi dei dati Istat evidenzia che tra gli investimenti per una gestione più efficiente e sostenibile dell’energia e dei trasporti si osserva una maggiore diffusione per l’installazione di macchinari e impianti ad alta efficienza energetica e di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, seguiti dall’ acquisto veicoli a basse emissioni (elettrici, ibridi o alimentati a gas) e l’isolamento termico degli edifici e la realizzazione di edifici a basso consumo energetico.

 

Produzione della moda

gennaio 2022-febbraio 2025, var. % tendenziale, dati corretti per i giorni lavorativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 
 
 
 
 
 
 

STEFANO CAMPANELLA NOMINATO VICEPRESIDENTE DEL DISTRETTO TECNOLOGICO FERROVIARIO DELLA TOSCANA

22 Aprile 2025

Confartigianato Imprese Pistoia esprime grande orgoglio per la recente nomina di Stefano Campanella, a Vicepresidente del Distretto Tecnologico Ferroviario della Toscana, organismo strategico promosso dalla Regione Toscana per lo sviluppo dell’innovazione nel settore della mobilità ferroviaria.

 “Un riconoscimento importante che valorizza il lavoro di squadra e la qualità delle imprese del nostro territorio – le parole del Presidente di Confartigianato Pistoia Alessandro Corrieri - Il settore ferro-tranviario nella provincia di Pistoia rappresenta un indotto strategico e altamente qualificato, e la nomina di Stefano Campanella è anche frutto del lavoro incessante e proficuo portato avanti da tante realtà artigiane e produttive locali. A Stefano vanno le nostre congratulazioni e il più sincero augurio di buon lavoro: siamo certi che saprà rappresentare con competenza e passione le istanze dell’artigianato toscano.”

La nomina di Campanella rappresenta non solo un importante traguardo personale, ma anche un significativo riconoscimento al valore espresso dalle imprese del territorio pistoiese in un comparto chiave per l’innovazione, la sostenibilità e la competitività del sistema produttivo regionale.Il Distretto Tecnologico Ferroviario della Toscana ha il compito di coordinare e valorizzare le sinergie tra imprese, università e centri di ricerca pubblici, con l’obiettivo di favorire investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione.

Stefano Campanella, classe 1972, è legale rappresentante della Campanella Costruzioni Meccaniche S.r.l. di Pistoia, realtà d’eccellenza nel comparto meccanico. Ingegnere meccanico, è attualmente presidente della Federazione Meccanica di Confartigianato Pistoia e Toscana e, da ottobre 2024, anche Presidente nazionale di Confartigianato Meccanica e Subfornitura.

Queste le parole del neo eletto Vice Presidente “Ringrazio per la fiducia accordatami. Il mio auspicio è che Confartigianato possa portare nel Distretto una maggiore attenzione alle esigenze delle piccole imprese artigiane, protagoniste fondamentali nelle filiere della mobilità. È spesso proprio nelle realtà più piccole che nascono le migliori innovazioni, grazie alla stretta collaborazione tra persone e competenze. Oggi più che mai, investire in ricerca e sviluppo è la chiave per rafforzare competitività e futuro. Il nostro impegno sarà volto a promuovere conoscenza, collaborazione e innovazione per le piccole imprese artigiane.”

Confartigianato Pistoia rinnova a Stefano Campanella le più sentite congratulazioni e l’augurio di un proficuo lavoro in questo nuovo incarico, certo che saprà rappresentare al meglio l’artigianato toscano nei contesti di più alto livello tecnologico e istituzionale.

DONNE IMPRESA – MARIA GRAZIA BONSIGNORE ELETTA PRESIDENTE NAZIONALE DI DONNE IMPRESA CONFARTIGIANATO

17 Aprile 2025

Oggi l’Assemblea di Donne Impresa Confartigianato ha eletto Maria Grazia Bonsignore alla Presidenza del Movimento che rappresenta 81.000 donne alla guida di imprese artigiane e micro e piccole imprese.

La Presidente Bonsignore guiderà Donne Impresa fino 2028 e sarà affiancata dalle Vice Presidenti Katia Sdrubolini (Presidente di Donne Impresa Marche e Ancona – Pesaro e Urbino che ha l’incarico di Vice Presidente Vicaria), Giada Falcone (Presidente di Donne Impresa Calabria e Cosenza), Silvia Dozio (Presidente di Donne Impresa Lombardia e Lecco).

Maria Grazia Bonsignore, di Monreale (Palermo), è imprenditrice nel settore dell’artigianato artistico. Ceramista e pittrice, è titolare del laboratorio ‘Ceramiche d’Arte Elisa Messina’. Presidente di Donne Impresa Sicilia e Palermo, svolge incarichi di vertice nell’ambito di Confartigianato a livello provinciale e regionale. E’ anche impegnata in molteplici attività culturali, in Italia e all’estero, per la valorizzazione dell’eccellenza manifatturiera artigiana.

La Presidente Bonsignore ha espresso la volontà di intensificare le iniziative per consolidare i traguardi conquistati dalle imprenditrici di Confartigianato. “Continueremo a batterci – ha detto – per costruire le condizioni che permettano alle donne di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità e contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese. L’associazionismo è l’arma più potente per valorizzare il ruolo delle imprenditrici e Donne Impresa Confartigianato rinnova e rilancia l’impegno a rappresentare i valori e le aspettative delle donne alla guida delle piccole aziende”.

SEGNALI DI RESILIENZA NELL’EDILIZIA, LOCOMOTIVA DELLA RIPRESA: +44,5% VALORE AGGIUNTO IN 5 ANNI. IL QUADRO TERRITORIALE

17 Aprile 2025

L’attività nelle costruzioni manifesta una maggiore resilienza rispetto alle attese, grazie al recupero del potere di acquisto delle famiglie e agli interventi del PNRR. Nelle previsioni di aprile della Banca d’Italia nel 2025 gli investimenti in costruzioni tornano in territorio positivo (+0,2%), con una revisione al rialzo rispetto alle previsioni di dicembre (-3,3%). Nel 2024 l’attività edilizia è stata sostenuta dalla crescita dell’8,6% degli investimenti in fabbricati diversi dalle abitazioni e altre opere, un aumento in larga parte attivato dalla spesa del PNRR.

L’edilizia ha sostenuto la ripresa post-pandemia in Italia. Tra il 2019 e il 2024 il valore aggiunto in Italia è salito del 6,1% grazie alla forte spinta delle costruzioni che hanno visto una crescita del +44,5% del valore aggiunto, a fronte di una stagnazione (-0,6%) nella media europea del settore.

I dati territoriali su valore aggiunto e struttura del sistema imprenditoriale del settore è contenuta nell’Appendice statistica “Artigianato: valore aggiunto delle Costruzioni e imprese, addetti e dipendenti dell’Edilizia per regione e provincia” – qui per scaricarla – che integra il Report ‘2025, le prospettive per l’edilizia’.

In chiave territoriale, il valore aggiunto delle Costruzioni cresce dell’8,2% nel 2023, ultimo anno per cui sono disponibili i dati a livello regionale. La performance delle Costruzioni risente in particolare del maggiore dinamismo di Centro e Mezzogiorno. In particolare, si segnalano crescite a doppia cifra per Lazio con il +13,1%, Abruzzo con il +12,9%, Trentino-Alto Adige con il +12,3%, Marche con il +10,7%, Valle d’Aosta con il +10,1% e Basilicata con il +10,0%.

È di grande rilevanza il contributo dell’artigianato al valore aggiunto nelle Costruzioni, che nel 2021 presenta una quota del 31,0%. A livello territoriale il peso dell’artigianato sul valore aggiunto delle Costruzioni supera un terzo nelle regioni Valle d’Aosta (50,0%), Liguria (41,0%), Trentino-Alto Adige (35,9%), Puglia (35,8%), Lazio (35,4%), Sardegna (34,8%), Abruzzo (34,3%) e Piemonte (34,3%). A livello provinciale la quota dell’artigianato supera il 40% a Rieti (47,9%), Imperia (47,4%), Livorno (44,3%), Savona (43,2%), Viterbo (42,2%), L’Aquila (41,6%), Trento (41,6%), Trieste (41,5%), Lecce (40,9%), Frosinone (40,8%), Vercelli (40,7%), Benevento (40,6%) e Brindisi (40,3%).

Le sfide della direttiva green – Le prospettive del settore edilizio sono caratterizzate dall’evoluzione degli interventi sugli edifici per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di risparmio energetico necessari per contrastare gli effetti del cambiamento climatico come evidenziato nell’articolo “Costruzioni, i segnali di tenuta e le sfide della direttiva green” a firma di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato, pubblicato ieri su QE-Quotidiano Energia.

Gli edifici in Europa rappresentano una quota significativa dei consumi energetici e delle emissioni di CO2, spingendo l’UE ad adottare la direttiva finalizzata a migliorarne l’efficienza.  Gli interventi di riqualificazione devono aggredire un patrimonio edilizio vetusto e poco efficiente, con oltre due terzi (68,0%) delle abitazioni occupate che sono in edifici costruiti entro il 1980, prima dello sviluppo della legislazione sul risparmio energetico degli edifici. Un immobile residenziale costruito prima del 1992, per unità di superfice, emette più del triplo (3,3 volte) di CO2 di un immobile costruito negli ultimi dieci anni.

Gli interventi previsti dalla direttiva 2024/1275 sulla prestazione energetica nell’edilizia dovranno consentire il raggiungimento di ambiziosi target comunitari attraverso un robusto incremento del tasso di riqualificazione annuo del settore residenziale. Per sostenere questa accelerazione degli interventi sugli edifici servirà un sistema ordinato di incentivi fiscali. Non va nella giusta direzione la riduzione delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie contenuta nella manovra di bilancio 2025.

Come indicato da Confartigianato, per raggiungere gli obiettivi climatici servono incentivi stabili, anche alla luce dell’elevata dipendenza energetica e al peso dei costi dell’energia sui bilanci delle famiglie: la spesa per energia elettrica e gas per gli edifici delle famiglie vale 2 punti di PIL. Su questo fronte preoccupano i recenti segnali di tensione del costo dell’energia.

Un focus territoriale sulla provincia di Lodi sull’impatto della direttiva green è proposto nell’analisi dell’Ufficio Studi  pubblicata  sul quotidiano “il Cittadino” e presentata nel corso di un evento organizzato da Confartigianato Lodi.

 

Dinamica del valore aggiunto delle Costruzioni nel biennio 2022-2023 per regione

Variazione % annuale degli anni 2022 e 2023 (decrescente) – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Quota delle Costruzioni sul valore aggiunto dell’artigianato: regione, ripartizione e le 14 province oltre il 40%

Anno 2021. Incidenza % – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne