In quella sede Confartigianato Imprese ha espresso forte preoccupazione per la ricaduta negativa del provvedimento chiedendone espressamente l’abrogazione ricordando che lo sconto in fattura crea una distorsione del mercato penalizzando mezzo milione di micro e piccole imprese delle costruzione e installazione di impianti e infissi, favorendo i grandi gruppi e le multiutility.
Abbiamo evidenziato in particolare come la norma rischi di alimentare una domanda che non potrà essere soddisfatta generando un problema di liquidità non facilmente superabile e che anche la prevista cessione del credito ai fornitori rischia di essere impraticabile poiché nessun fornitore si accollerà il credito, gli oneri finanziari e i relativi rischi dell’operazione.
Inoltre abbiamo fatto presente che la norma potrà provocare un aumento dei prezzi al consumo in quanto per permettere l’assorbimento della mancata attualizzazione del contributo riconosciuto ai clienti inevitabilmente vi sarà una lievitazione del prezzo finale del prodotto al consumatore: lo Stato concede ai cittadini 10 anni di dilazione delle detrazioni, mentre impone alle imprese private di praticare lo sconto immediato.
Altra grave conseguenza dell’applicazione della norma sarà che le imprese rinunceranno ad assumere nuovi lavori alimentando una domanda che potrà essere soddisfatta solo dai grandi player a scapito delle numerosissime aziende di ridotte dimensioni.