20 Luglio 2021
Qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare rischi di carattere sanitario legati alla pandemia. Pertanto, in vista delle ferie estive è opportuno che le aziende prevedano (nei rari casi in cui è possibile) eventuali ritardi dei dipendenti nel rientro al lavoro dopo le vacanze all’estero e concordino con gli stessi un periodo di ferie maggiorato. Per i viaggi in diversi paesi esteri, infatti, il governo italiano prevede già una quarantena di dieci giorni prima di poter rientrare in Italia.
Lo scenario dei divieti è in continuo mutamento e poiché le restrizioni sono soggette a variazioni in relazione all’andamento dei contagi, per una corretta informazione si rimanda alla consultazione del sito del Ministero della Salute, al link Covid-19 - Viaggiatori (salute.gov.it)
Senza ovviamente poter tenere conto di eventuali nuove restrizioni a venire, tuttavia, fin da ora, notizie ufficiali alla mano, è possibile prevedere la quarantena obbligatoria per chi si reca in paesi come India, Sri Lanka e Bangladesh e, pertanto, per chi vi si reca, un “allungamento delle ferie di dieci giorni”.
Onde evitare problemi organizzativi post ferie (e tenendo conto che le stesse devono essere concordate con l’azienda), è pertanto importante che le aziende comunichino ai propri dipendenti che, laddove il lavoratore intenda recarsi in vacanza all’estero, dovrà debitamente informarsi sulle restrizioni previste dal Governo per il rientro e, in relazione alle stesse, richiedano un periodo di ferie adeguato, eventualmente inclusivo dei 10 giorni di quarantena per i paesi ove obbligatoria.
Per informazioni Ufficio Sindacale Federica Mabellini tel 0573/937852 email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.