Pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 1 aprile 2021, cosiddetto “Decreto Aprile”, approvato dal Consiglio dei Ministri, che introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19.
Riassumiamo sinteticamente alcune delle misure più importanti previste dal Decreto Aprile , assieme ad alcune indicazioni di carattere generale su ciò che è permesso o meno, a partire dal 7 e fino al 30 aprile.
ATTIVITA’ ED ESERCIZI
- Nelle zone arancioni restano aperti i servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti), per i quali invece è stata confermata la chiusura nelle zone rosse.
- Nelle zone arancioni restano aperte le attività commerciali al dettaglio, a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.
- Nelle zone rosse sono chiuse le attività commerciali al dettaglio, eccetto quelle di vendita di generi alimentari e di prima necessità.
- Nelle giornate festive e prefestive, sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali.
- In zona rossa sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici.
SCUOLA
- Si tornerà in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%.
- I presidenti di Regione, a differenza di quanto è stato fino ad oggi, non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole.
PASQUA IN ROSSO
- Dal 3 al 5 aprile, come già previsto, tutta Italia sarà in zona rossa, come a Natale.
- Non si potrà circolare neanche all’interno del proprio comune ma è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi in ambito regionale in massimo due persone più i minori di 14 anni conviventi per andare a trovare parenti o amici.
- E’ inoltre sempre possibile svolgere attività motoria, ma solo in prossimità della propria abitazione, e attività sportiva all’aperto in forma individuale.
BAR E RISTORANTI
- Bar e ristoranti restano chiusi: possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti.
SPOSTAMENTI
- Restano vietati gli spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa.
- La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità.
- Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.
- Nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua quando tutta Italia sarà in rosso.
- Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del comune di residenza.
COPRIFUOCO
- Confermato il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5. Anche in questo caso, il divieto non vale in caso di lavoro, salute o necessità con l’utilizzo dell’autocertificazione.
PALESTRE, PISCINE, CINEMA, TEATRI, MUSEI
- Niente aperture fino al 30 aprile. Se la verifica di metà mese darà esito positivo e dunque torneranno le zone gialle, si potrebbe valutare la riapertura di cinema e i teatri con le regole che erano già previste nel precedente decreto: prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto. Possibile riapertura anche per i musei.
SECONDE CASE
Sarà sempre possibile raggiungere le seconde case, anche in zona rossa, a patto che non ci siano ordinanze dei presidenti di Regione che impongano regole più restrittive. In Campania Puglia e Liguria, nei giorni di Pasqua vige il divieto non solo per i non residenti ma anche per i residenti. L’accesso alle seconde case per i non residenti è vietato in Valle d’Aosta, Alto Adige, Trentino, Toscana, Sardegna. In Sicilia si entra solo con tampone negativo effettuato 48 ore prima dell’arrivo.
OBBLIGO DI VACCINAZIONE PER SANITARI E FARMACISTI
- Chiunque lavori in una struttura sanitaria, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa e studi privati dovrà vaccinarsi. Per chi rifiuta è prevista la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia. Quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata. La sospensione durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021.
- Previsto anche lo “scudo penale” per i somministratori che seguono le regole, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave.